giovedì 27 ottobre 2016

Uno spinacio per fare farina...??




CHENOPODIUM ALBUM , SPINACIO SELVATICO, FARINACCIO….

Famiglia: Chenopodiaceae (per la forma "a piede d’oca" delle 

foglie) Nome comune: spinacio selvatico 


La pianta viene chiamata comunemente “farinaccio”, sia per la caratteristica “farina”, (una polverina biancastra, chiamata pruina) presente sulla pagina inferiore delle foglie, sia perché dai suoi semi si può ricavare una farina usata per la panificazione unitamente ad altre farine (Usanza tipica del Nord America).
Essendo parente stretto dello spinacio (e della ben più famosa quinoa) può essere usato nello stesso modo: crudo in insalata raccogliendolo quando è ancora una giovane pianta o scegliendo i nuovi germogli delle piante adulte; le cime delle piante adulte si consumano lessate, ripassate in padella, come ripieno per pasta o pizze rustiche.

Le cime fiorite, una volta spogliate dei “granuli” contenenti i semi, sono ottime da aggiungere alle zuppe al posto dei legumi o dei cereali . Nelle preparazioni a crudo e nelle insalate miste gli stessi granuli possono essere lievemente tostati e aggiunti per dare un tocco saporito e croccante. Le cime intere possono essere lessate e conservate sott’olio o sott’aceto.

E’ ricco di vitamine (A, B e C) e di minerali come calcio, potassio e ferro; ma anche di proteine (in particolare i semi) e di fibra.

mercoledì 26 ottobre 2016

Un prato di salute!!!


      
Muscari, trifoglio rosso... margherite... foglie e fiori di prato per un'esplosione di colori e di salute
Come fare una buona insalata di campo? Quali benefici possiamo trarne oltre a gustare sapori unici e meravigliosi? Gioia per gli occhi e per il palato,  cura per il corpo e per l'anima: ve ne presento alcune

(PIATTELLO, ingrassaporci)

                                        Depurativo, diuretico, antiossidante
SILENE ALBA


Nome scientifico: Silene latifolia subsp. alba
ha proprietà remineralizzanti

SILENE COMUNE


(Stridoli) Ottima anche per preparare risotti e frittate

RUMEX ACETOSELLA



È chiamata anche acetosa minore.
pianta diuretica, il suo infuso è tradizionalmente consigliato contro la febbre

CRISANTEMO CAMPESTRE Glebionis segetum //Chrysantemum segetum



(Ingrassabue)
Ha proprietà antiossidanti , antinfiammatorie, depurative, antifebbrili
Potete aggiungere qualche foglia di tarassaco e rucola per avere un piatto depurativo, ma ricco di nutrienti, vitamine, minerali. Un gusto impareggiabile e tanta salute.  
Le erbe accompagnano l'uomo fin dall'inizio dei tempi. Umili e indomite amiche, ci offrono bellezza, cura e nutrimento. Torniamo a conoscerle e ad apprezzarle, riscoprendo la nostra cultura e le nostre tradizioni più antiche.





lunedì 17 ottobre 2016

Plantago




PIANTAGGINE, PLANTAGO LANCEOLATA, MAJOR E MEDIA



Una pianta davvero virtuosa, per le sue proprietà depurative ed antinfiammatorie.

Tutte le varietà di questa pianta hanno le stesse proprietà.

Viene utilizzata fresca (lievemente pestata o stropicciata tra le mani per far uscire il succo) su piccole ferite o punture d’insetto ed ha efficacia immediata: calma rapidamente il dolore ed evita il gonfiore. Provare per credere!
Quando ci si trova in aperta campagna è un ottimo rimedio di primo soccorso.

Masticare le sue foglie pare sia anche d’aiuto per chi ha intenzione di smettere di fumare e per il mal di denti.

Imparate quindi ad osservare e riconoscere le sue foglie, ben individuabili per le nervature dritte ed allineate, in tutte le varietà.
Le foglie della plantago lanceolata, come si intuisce già dal nome, sono appuntite, a forma di lancia, quelle della plantago media e maggiore hanno una forma ovale, più piccole e sottili quelle della prima, larghe e spesse quelle della seconda varietà.
Le foglie ed i semi contengono un’elevata quantità di mucillagine (come la malva), pertanto viene tradizionalmente usata nelle zuppe come addensante, ma anche come rimedio per la stipsi ed altri problemi intestinali.
Le foglie giovani e fresche, in primavera ed in autunno, possono essere aggiunte alle insalate.

Come rimedio casalingo è consigliato assumerla attraverso tisana, possibilmente utilizzando la pianta fresca.
L'infusione delle foglie della piantaggine viene utilizzata come aiuto nelle malattie del sistema respiratorio (mal di gola, bronchite, pertosse, asma) per le sue proprietà antibatteriche ed antibiotiche.
Proprietà: rinfrescanti, depurative, diuretiche, astringenti, antinfiammatorie, emollienti, cicatrizzanti.
L’infuso ( 5gr. in 100ml. di acqua) si può utilizzare per fare sciacqui, gargarismi, lavaggi e applicare compresse sulle parti interessate.

Nella cosmesi casalinga il succo delle foglie viene utilizzato per le sue proprietà idratanti nella preparazione di maschere e creme per la pelle secca, (mescolando in parti uguali il succo delle foglie, olio d’oliva e/o miele).

La tisana, oltre ad essere bevuta, può essere utilizzata per la detersione del viso, particolarmente per pelli grasse ed impure.

A prestissimo con le nostre care “Erbacce”!

domenica 16 ottobre 2016

Calendula Arvensis


CALENDULA ARVENSIS: portentosa!

Ha proprietà antinfiammatorie, disinfettanti, cicatrizzanti e allevia i dolori mestruali. 

In cosmesi la calendula viene usata come decongestionante, idratante e come ottimo astringente. 

Il nome calendula deriva dal latino calendae, cioè "primo giorno del mese", a indicare che fiorisce per tutto l'anno, dalla primavera all’autunno inoltrato, persino in inverno se il clima è mite. Altra ipotesi è che si chiami così poiché segna il ritmo del giorno aprendosi al mattino e chiudendosi al tramonto. La tradizione contadina vuole che, se al mattino i fiori rimangono chiusi probabilmente pioverà. Per questo motivo, nei testi medievali era indicata col nome di Solis sponsa, ossia "sposa del sole", anche perché, come il girasole, segue il movimento del sole nelle varie ore del giorno. La calendula è nota anche col nome popolare di "oro di Maria", forse per la proprietà del suo infuso di alleviare i dolori periodici femminili, evidenziandone così il legame con il femminile: il suo seme uncinato ricorda una falce di luna.

La Calendula arvensis ha proprietà molto simili alla Calendula officinalis. Appartenente alla famiglia delle Compositae.

Pianta erbacea biennale è originaria dell’area mediterranea, ma cresce anche nell’Asia minore, nell’Africa settentrionale e in parte dell’Europa continentale.

E’ facile trovarla nei terreni abbandonati, sempre in posizioni ben soleggiate. 

Nell’orto : La pianta può essere anche utilizzata come antiparassitario biologico da utilizzarsi nel preservare ad esempio le coltivazioni di fragola e di patate. Viene seminata qua e là per attirare gli insetti utili ed allontanare quelli nocivi. Spesso viene posta accanto ai pomodori (con la borragine ed il basilico) per aumentarne la produzione. E’ utilizzabile come concime ecologico in quanto, avendo radici profonde, frammenta le zolle di terra permettendo una ventilazione del terreno: assorbendo in profondità le sostanze nutritive, una terminato il suo ciclo vitale, diventa essa stessa concime. 

Tutte le parti della pianta vengono utilizzate per diverse preparazioni ed utilizzi, essendo ricca di oli essenziali (maggiormente contenuti nelle foglie e nei fiori); carotenoidi, in particolare il Beta-carotene, che conferisce il caratteristico colore aranciato ai fiori. 

Le foglie di calendula, quando sono ancora tenere, possono essere consumate come le comuni insalate, altrimenti diventano un ottimo ingrediente da aggiungere alle zuppe; i boccioli possono usati come sottaceti e possono sostituire i capperi; i petali essiccati sono usati per aromatizzare l'aceto o trasformati in deliziosi canditi. Il decotto dei fiori e delle foglie aiuta nei casi di influenza, tosse e raffreddore. L'infuso per i dolori mestruali, febbre, ulcere ed irritazioni cutanee. Il succo ed i fiori di calendula possono essere applicati direttamente sulla pelle nel caso si piccole ferite, ulcere, piaghe o nel caso si sia affetti dal fuoco di Sant'Antonio. Il vino di calendula si può usare per le nevralgie ed i risciacqui per il mal di denti.

L'infuso o l'olio essenziale passato sulla pelle combatte i punti neri e l'acne, tonifica la pelle, aiuta nel caso di ustioni e bruciature da sole, punture di insetti e cicatrizzante in caso di ferite.

L'infuso o il decotto di fiori di calendula aggiunto all'acqua del bagno ha un'azione decongestionante ed idratante per le pelli arrossate, screpolate e disidratate. Le mani screpolate possono essere immerse per una decina di minuti in un decotto di fiori e foglie di calendula. Ha inoltre delle ottime qualità astringenti per cui è usata nei detergenti e nei tonici per la pelle.

Le foglie di calendula possono essere consumate come le comuni insalate; i boccioli possono usati come sottaceti e possono sostituire i capperi; i petali essiccati sono usati per aromatizzare l'aceto o trasformati in deliziosi canditi.

Infuso di Calendula
L'infuso di calendula si prepara mettendo 2 cucchiaini di fiori di calendula, essiccati all'ombra, in una tazza di acqua bollente. Coprire la tazza e filtrare dopo 10 minuti di infusione. 

Questo infuso aiuta a regolarizzare le mestruazioni e a lenire le infiammazioni del tratto digerente, del cavo orale e della gola. Per uso esterno può essere utilizzato su piccole ustioni (anche quelle causate dal sole), eruzioni cutanee o piccole ferite.


Tintura di Calendula

La tintura di calendula si prepara mettendo a bagno, per 10 giorni, 20g di fiori di calendula in 100ml di alcol al 60%. Poi si filtra schiacciando bene i fiori (si può utilizzare uno schiacciapatate).

Aceto aromatizzato alla calendula
* 100 gr di fiori di calendula * 1 litro di aceto di vino bianco
Mettete 100 grammi di fiori in una bottiglia (meglio se con tappo apri-chiudi, di quelli con guarnizione a chiusura ermetica) e ricopriteli di aceto
Una volta chiusa la bottiglia la bottiglia ponetela al sole per circa dieci giorni in modo che l'aceto assorba l'aroma dei fiori.
Dopo di che riponete la bottiglia in luogo asciutto e buio. 
Potrete utilizzare questo aceto per condire le vostre insalatine (meglio se di campo!), preparare profumare salse, verdure cotte, legumi.


Vino aromatizzato alla calendula
un litro di vino rosso, 25 grammi di foglie e fiori di calendula essiccati e 15 grammi di miele, scaldare il tutto a bagnomaria per 20 minuti e lasciar riposare fino al completo raffreddamento. Dopodiché filtrare e imbottigliare.

Miele alla Calendula 
Una buona preparazione per stimolare il sistema immunitario( da fare, eventualmente, anche aggiungendo delle bacche di rosa canina pulite e tagliuzzate). Prendiamo 6 cucchiai grandi di fiori freschi, circa 200-250 ml. di miele filtrato portato alla temperatura di 40 °C (non bisogna superare questa temperatura per non alterare le proprietà dei fiori e del miele). Versiamo il miele sui fiori e mescoliamo il tutto in un vaso di vetro, meglio se a chiusura ermetica, che andrà riposto in un luogo riparato dalla luce, lasciandocelo per 3-4 settimane. Poi si filtra tutto con un setaccio ed si conserva per tutto l’inverno.

All’occorrenza possiamo utilizzare questo miele per la pelle del viso e delle mani screpolata dal freddo, mescolandolo in parti uguali con olio vegetale (oliva, mandorle, riso). 

Pasta ai fiori di calendula
* 200 gr di pasta corta (grano duro, mais o farro) * Mezza tazza di ricotta (di mucca o di soia) * Una manciata di mandorle sgusciate * un mazzetto di barba di finocchio coltivato
* una tazza di fiori di calendula *olio evo *sale qb
Mentre cuocete la pasta in acqua salata, miscelate in una terrina la ricotta con un po’ della sua acqua di cottura, un filo d’olio, la barba di finocchio (precedentemente passata al frullatore con le mandorle e la metà dei fiori di calendula, un pizzico di sale, fino a formare un pesto cremoso) . Scolate la pasta e mescolatela alla ricotta . Guarnite con i fiorellini .


Panini ai fiori di calendula
* 1 kg di farina (farine miste integrali a piacere) * 6 gr. lievito di birra * 4 cucchiai di fiori di calendula * 3 o 4 cucchiai di semi di sesamo e e papavero, una manciata di gherigli di noci e semi di girasole sbucciati e triturati, * 2 cucchiaini di sale fino * 1 cucchiaino di zucchero di canna integrale * olio d'oliva *acqua
Iniziare la lavorazione la sera prima.
Mettere la farina in una capiente insalatiera. Sciogliere il lievito in acqua tiepida aggiungendo lo zucchero. Scioglierlo ed iniziare ad impastare. Aggiungere altra acqua tiepida (più o meno 500 ml) e il sale alla farina e impastare fino a ad ottenere una pasta liscia ed elastica. Coprire l'impasto con un canovaccio e lasciare lievitare tutta la notte. La mattina seguente aggiungere alla pasta i fiori di calendula e la metà dei semi e dei gherigli di noci. Impastare per distribuire bene gli ingredienti aggiunti, poi formare con l’impasto dei piccoli panini. Sistemare i panini nella teglia calcolando che la lievitazione raddoppierà il loro volume, quindi distanziandoli opportunamente tra loro. Lasciare lievitare per circa un’ora. Prima di infornare spennellare i panini con dell'olio d'oliva preparato versandone un po' in una tazza insieme a rimanenti semi di sesamo, papavero, girasole e gherigli di noce sbriciolati. Infornare nel forno freddo e impostare la temperatura a 200 gradi. Una volta raggiunta la temperatura calcolate circa 40 minuti di cottura. 

Oleolito alla calendula
Raccogliete 100 gr di fiori di Calendula e porli in un vaso di vetro a chiusura ermetica con 1/2 litro di olio extravergine di oliva (oppure olio di mandorle dolci o di riso), coprite i fiori con l’olio e chiudete il barattolo. Tenete il barattolo in un luogo caldo per 30 -40 giorni e agitandolo almeno una volta al giorno. Quindi filtrate l’olio passandolo attraverso una garza o un panno pulito, ma che non abbia odore di sapone, spremete il residuo strizzando forte. Conservate l’oleolito in una bottiglia di vetro scuro, in un luogo fresco e al buio. Si può usare per la sua azione cicatrizzante e antinfiammatoria, come olio per la pulizia del viso per le pelli sensibili e tendenti alle screpolature, oppure per le dermatiti da pannolino dei bebè. 

Crema alla calendula

Possiamo realizzare una crema per pelli sensibili con 3 cucchiai di oleolito di Calendula, 1 pezzetto di cera d’api (un cucchiaino da caffè) , 1 cucchiaio di acqua di rose, 5-6 gocce di olio essenziale di lavanda o malva. Sciogliere la cera in un pentolino a bagnomaria, aggiungere l’olio. Togliere dal fuoco quando si è ben sciolto e far raffreddare mescolando di continuo. Quando il composto sarà tiepido e comincerà ad addensarsi, unire con un contagocce, una goccia alla volta, l’acqua di rose e, sempre mescolando velocemente, unire gli oli essenziali. Anche in questoo caso si consiglia di conservare la crema in un vasetto a chiusura ermetica. Si conserverà per un paio di mesi a temperatura ambiente e per 4-5 mesi in frigorifero.


Pomata alla calendula
Per scottature e screpolature o per pelli molto secche: 20 gr di olio di oliva (o di semi di girasole biologico), 10 gr di cera d’api, 20 gr di olio di riso, 5 gr di miele, una bella manciata di fiori freschi di Calendula. Sciogliere la cera in un pentolino a fiamma molto bassa, aggiungere prima gli oli, mescolando bene, poi il miele, quindi unire i fiori. Il composto andrà lasciato scaldare senza portarlo ad ebollizione e mescolando per circa 30 minuti. Quando i fiori di Calendula saranno completamente disfatti e la miscela avrà assunto un colore giallo-arancio, potrete togliere dal fuoco e versare in un barattolo sterile, a chiusura ermetica, avendo cura di strizzare i fiori pigiando nel colino per farne uscire tutto l’olio. Conservare preferibilmente in frigorifero per aumentarne la durata e l’efficacia sulle scottature.

venerdì 14 ottobre 2016

Ononis spinosa



Ononis spinosa L.

E' una pianta che attira molto le api, quindi preziosa per le nostre amiche impollinatrici.

L’Ononide appartiene alla famiglia delle Leguminose. Viene chiamata anche Bonaga, medica spinosa ,Stancabue, Arrestabue, Fermabove, Medica spinosa, Idro.
Presente un po’ in tutta la penisola italiana, è particolarmente diffusa nei terreni argillosi e nei prati aridi, nei luoghi sassosi, nei terreni argillosi fino a 1.300-1500 m

Ha Fusti legnosi alla base, più o meno eretti , spinosi alla sommità. Le foglie inferiori sono picciolate, trifogliate e di colore verde chiaro, con margine dentato; le superiori sono spesso ridotte a brattee, sono formate da una sola fogliolina.
I fiori, ermafroditi, di un colore rosa chiaro, hanno cinque petali, sbocciano tra aprile e settembre. Nascono solitari o a gruppi di due- tre, all’ascella delle foglie superiori. I frutti sono baccelli ovoidali che contengono 2-4 semi.
Il frutto è, dal sapore simile a quello della fava. L’odore è piuttosto fastidioso. Pare che il nome della pianta derivi dal termine greco “onos”, cioè “asino”perchè questi animali amano brucare le sue foglie.

In fitoterapia si utilizzano i fiori, le foglie e le radici.

La pianta di ononide ha proprietà antinfiammatorie, depurative, antisettiche, astringenti, diuretiche e sudorifere. Indicata , in genere, nelle affezioni dell'apparato urinario e nelle infiammazioni della gola. E’ un ottimo rimedio contro renella, cistite e altre infezioni della vescica. Inoltre, questa pianta viene ritenuta utile per prevenire la formazione di calcoli renali. Per uso esterno le foglie sono indicate nella cura delle malattie della pelle, come colluttorio per gengive delicate e tendenti a sanguinare e per gargarismi contro il mal di gola. Esternamente, la pianta viene utilizzata contro eczemi e infiammazioni pruriginose. Per le sue proprietà diuretiche, l’ononide rappresenta un ottimo alleato contro la ritenzione idrica.


In cucina le sommità di ononide che hanno sapore che ricorda vagamente quello delle fave, possono essere mangiate crude, in insalata assieme ad altre erbette, condite con olio o cotte in minestra. Saltate in padella con aglio, olio e peperoncino, sono un ottimo condimento per la pasta.
Nel passato impiegata anche per le proprietà tintorie: i giovani ramoscelli, diversamente usati, tingono di rosso, giallo o verde.

domenica 9 ottobre 2016

Erbacce e dintorni: TIMO: un prezioso alleato per la salute e la belle...

Erbacce e dintorni: TIMO: un prezioso alleato per la salute e la belle...:   Foto di Daniela di Bartolo TIMO: un prezioso alleato per la salute e la bellezza Il timo, oltre ad insaporire i nostri cib...

TIMO: un prezioso alleato per la salute e la bellezza


 Foto di Daniela di Bartolo



TIMO: un prezioso alleato per la salute e la bellezza


Il timo, oltre ad insaporire i nostri cibi, come molte erbe aromatiche, ha molte proprietà benefiche e rappresenta un utile “rimedio della nonna” per piccole affezioni da raffreddamento e per le vie urinarie. Non dovrebbe mai mancare in cucina ed è sempre preferibile utilizzare le foglie fresche a quelle secche.
Del timo si utilizzano le sommità al momento della fioritura tra maggio e giugno. E’ ricco di vitamine del gruppo B, A, K, E, e di vitamina C.

Per conservarlo ed utilizzarlo durante tutto l’anno solitamente si fa essiccare in fascetti lenti in luogo ombroso e arieggiato, mai al sole: le foglie diventerebbero scure e l’eccessivo calore ne cambierebbe il gusto.
Si può conservare in sacchetti di carta o di tela, meglio ancora in vasetti di vetro che impediscano il passaggio di umidità.

Proprietà terapeutiche: tra le proprietà del timo le più importanti sono quelle antisettiche e balsamiche. Poche foglie di timo in una tazza di acqua bollente hanno un'azione disinfettante del cavo orale, delle vie urinarie e dell'intestino.
L'infuso ottenuto con le sommità di timo, per le sue proprietà balsamiche, è utile per curare la tosse e le piccole affezioni delle vie urinarie: l'unico inconveniente è il gusto piuttosto amaro. Si può migliorarne il gusto aggiungendo un po’ di stevia, fresca o essiccata.

Per uso esterno lo stesso infuso è un ottimo rimedio per purificare la pelle (tamponandolo con un batuffolo di cotone) ed i capelli grassi (utilizzando l’infuso nell’ultimo risciacquo, dopo averli lavati).


Per combattere i raffreddori di stagione si dimostra eccellente lo sciroppo di timo:
Prendete un vasetto di vetro e riempitelo a strati con gambi di fiori di timo alternati a strati di zucchero (meglio se integrale, di canna), dopodiché mettetelo a macerare chiuso in un luogo assolato per circa venti-trenta giorni finché lo zucchero non sia completamente sciolto (come si fa con le amarene)

Per disinfettare il cavo orale ed ottenere una buona bevanda dissetante possiamo utilizzare un cucchiaio di fiori e foglie freschi tenuti in infusione (a freddo) per tutta la notte. Potremo filtrarlo e sorseggiarlo nel corso della giornata tenendo un po’ l’acqua in bocca prima di ingoiarla.

Un rametto di timo aggiunto all’aceto ne esalta il gusto donando un piacevole aroma.

Le nostre nonne conoscevano tutti i segreti ed i rimedi con le erbe… noi cercheremo di riscoprirli e ricordarli. Piano piano, senza fretta, un passo alla volta: riscoprendo un mondo antico che abbiamo il dovere di tenere vivo, nel rispetto della Terra e della natura, per le future generazioni.

Grazie alle nostre amate “Erbacce”

venerdì 7 ottobre 2016

ROSA CANINA: Come utilizzarla per salute e bellezza conservando tutte le sue proprietà.



ROSA CANINA: Come utilizzarla per salute e bellezza conservando tutte le sue proprietà.



PROPRIETA’
ha proprietà immunomodulanti: regola la risposta immunitaria dell’organismo ed è un ottimo rimedio contro tutte le forme di allergia e i malanni da raffreddamento tipici dell’inverno.

I cinorrodi contengono moltissima vitamina C (100 grammi di bacche equivalgono circa ad un kg di agrumi in contenuto di vitamina C).

Nella medicina e cucina popolare i cinorrodi vengono tradizionalmente raccolti dopo le prime gelate invernali, anche se attualmente i cambiamenti climatici ed il caldo prolungato anche nei mesi autunnali spesso anticipano notevolmente la maturazione.

I giovani getti della pianta vengono utilizzati nella gemmoterapia per queste stesse proprietà.

I petali sono tradizionalmente usati per le loro proprietà antibatteriche: I petali freschi avrebbero la capacità di uccidere i batteri in pochi minuti. 

Per questo è ottima per creare bevande rinfrescanti e curative con macerazione a freddo (da preparare preferibilmente la sera e bere al mattino, dopo 8-12 ore di macerazione. Potete usare una manciata di petali o, se non li avete, una di bacche pulite e sminuzzate in un litro d'acqua.). I petali di rosa freschi sono inoltre indicati per curare piccoli problemi della pelle: piccole ferite o scottature, eritemi. Basta stropicciarli un po’ tra le dita e porli sulla zona interessata.

La rosa canina è anche un eccellente tonico per superare stati di particolare stanchezza e aiuta a sconfiggere lo stress.

I cinorrodi possono essere utilizzati per preparare marmellate e sciroppi. Vanno aperti e privati attentamente dei semini e della peluria interna, urticante.
Il problema dei preparati che richiedono cottura è che in realtà LA VITAMINA C È TERMOLABILE, quindi rischiamo di fare un lavoro enorme che ci porterà a perdere gran parte (se non tutte) le proprietà di questo meraviglioso “frutto”.

Il mio consiglio è di utilizzare la MACERAZIONE A FREDDO e di mangiare le bacche fresche, anche aggiungendole come tocco di colore finale a insalate, risotti, creme e dolci.
Un ottimo metodo per conservare ed avere questo potente rimedio a disposizione per tutto l’inverno è la MACERAZIONE NEL MIELE:

Pulite bene circa 100 grammi di rosa canina, poi sminuzzatela finemente e quindi mescolatela con del buon miele, che agirà da conservante. Avrete così un ottimo rimedio sempre a portata di mano e potrete utilizzarlo anche come maschera per la pelle screpolata dal freddo.

Se volete poi dedicarvi una vera e propria cura di bellezza potrete preparare una
MASCHERA DI BELLEZZA ALLA ROSA CANINA frullando i frutti freschi di Rosa canina ben puliti e sciacquati. Ha effetto schiarente, tonificante , e levigante. Potrete tenerla sul viso per 10-15 minuti e poi sciacquare con acqua tiepida e regalandovi un ultimo risciacquo energizzante con acqua fresca.

Se avete proprio voglia di una buona tisana provate l'abbinamento con melissa e biancospino... deliziosa!!