venerdì 14 ottobre 2016

Ononis spinosa



Ononis spinosa L.

E' una pianta che attira molto le api, quindi preziosa per le nostre amiche impollinatrici.

L’Ononide appartiene alla famiglia delle Leguminose. Viene chiamata anche Bonaga, medica spinosa ,Stancabue, Arrestabue, Fermabove, Medica spinosa, Idro.
Presente un po’ in tutta la penisola italiana, è particolarmente diffusa nei terreni argillosi e nei prati aridi, nei luoghi sassosi, nei terreni argillosi fino a 1.300-1500 m

Ha Fusti legnosi alla base, più o meno eretti , spinosi alla sommità. Le foglie inferiori sono picciolate, trifogliate e di colore verde chiaro, con margine dentato; le superiori sono spesso ridotte a brattee, sono formate da una sola fogliolina.
I fiori, ermafroditi, di un colore rosa chiaro, hanno cinque petali, sbocciano tra aprile e settembre. Nascono solitari o a gruppi di due- tre, all’ascella delle foglie superiori. I frutti sono baccelli ovoidali che contengono 2-4 semi.
Il frutto è, dal sapore simile a quello della fava. L’odore è piuttosto fastidioso. Pare che il nome della pianta derivi dal termine greco “onos”, cioè “asino”perchè questi animali amano brucare le sue foglie.

In fitoterapia si utilizzano i fiori, le foglie e le radici.

La pianta di ononide ha proprietà antinfiammatorie, depurative, antisettiche, astringenti, diuretiche e sudorifere. Indicata , in genere, nelle affezioni dell'apparato urinario e nelle infiammazioni della gola. E’ un ottimo rimedio contro renella, cistite e altre infezioni della vescica. Inoltre, questa pianta viene ritenuta utile per prevenire la formazione di calcoli renali. Per uso esterno le foglie sono indicate nella cura delle malattie della pelle, come colluttorio per gengive delicate e tendenti a sanguinare e per gargarismi contro il mal di gola. Esternamente, la pianta viene utilizzata contro eczemi e infiammazioni pruriginose. Per le sue proprietà diuretiche, l’ononide rappresenta un ottimo alleato contro la ritenzione idrica.


In cucina le sommità di ononide che hanno sapore che ricorda vagamente quello delle fave, possono essere mangiate crude, in insalata assieme ad altre erbette, condite con olio o cotte in minestra. Saltate in padella con aglio, olio e peperoncino, sono un ottimo condimento per la pasta.
Nel passato impiegata anche per le proprietà tintorie: i giovani ramoscelli, diversamente usati, tingono di rosso, giallo o verde.

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